Sarà pure anticonformista e provocatore, ma al rito della presentazione della lista, di cui non interessa mai nulla a nessuno, ad eccezione degli addetti ai lavori, non si è potuto sottrarre neanche lui.
Vittorio Sgarbi, candidato a sindaco di Sutri, ieri mattina si è presentato in paese contornato dagli aspiranti consiglieri comunali e nel corso di una conferenza stampa in un ristorante ha fatto conoscere al mondo squadra e programma. In sala, un bel po’ di gente, qualcuno, lo zio di Felice Casini, si sente male, tutti applaudono e ridono alle battute appositamente pecorecce eruttate dalla sua bocca per non deludere la platea. Una platea molto di centrodestra (alla faccia della lista civica e trasversale di cui lui ha sempre parlato e continua a parlare) e all’apparenza molto onorata di far parte di questa iniziativa che punta a portare il nome dell’antichissima città alla ribalta delle cronache che contano. Staremo a vedere.

Sgarbi in realtà non ha parlato di programma, semplicemente perché a scrivere quello stampato su una brochure ci hanno pensato gli autoctoni. Si è limitato a dire che sarà tutto incentrato su “bellezza, pulizia e mito”, tre parole chiave che vogliono dire tutto, ma non dicono niente. D’altra parte, ha specificato di non credere nei programmi, “perché il programma sono le persone, come la riforma della scuola non è la riforma, ma gli insegnanti”.
A chi, più pragmaticamente, gli ha fatto presente che un’attenzione particolare dev’essere riservata alla sanità, mettendo in campo una serie di azioni per potenziare l’ospedale di Ronciglione, che serve o potrebbe servire anche il bacino sutrino, ha risposto: “Cos’è Ronciglione? Non so neanche cosa cazzo sia. Io sono candidato a Sutri, mica a Ronciglione”. In compenso, ha promesso di mettere Sutri al centro del mondo, facendolo diventare un punto di riferimento nel panorama artistico e culturale nazionale. Ha promesso anche di aprire un’accademia e ha annunciato che chiamerà alcuni assessori esterni, uno potrebbe essere Oscar Farinetti. Anche qui staremo a vedere.
In giunta ci sarà posto però per Felice Casini (Udc), che ha rinunciato a candidarsi. Avrà un peso importante, ha detto Sgarbi, ma non si comprende se farà il vicesindaco come aveva affermato in un primo momento. Infatti, presentando una candidata, ha precisato tra il serio e il faceto: “Sarà la mia vicesindaca”.
Non poteva mancare una battuta sugli omosessuali, altro tema che, se uno vuole risultare nazional popolare, non guasta mai: “Celebrerò – ha detto – solo matrimoni omosessuali”. In fondo, quelli etero li fanno dappertutto.
In sintesi, tanto spettacolo da parte del critico d’arte, che non è entrato mai nel dettaglio delle cose, lasciando alla libera interpretazione degli astanti la facoltà di immaginare quello che gli fa comodo immaginare. Così è se vi pare.