Non è certo un politico di primo pelo, visto che il suo percorso prende avvio quando era uno studente al quarto anno delle superiori, ma della sua esperienza fa un punto di forza. Cinque anni di stop, dopo l’esperienza da assessore provinciale, mai candidato al Consiglio comunale. Ora, Paolo Bianchini torna in pista, candidato nella lista Fratelli d’Italia, con l’entusiasmo di uno alle prime armi. A suo dire, nessuna nube all’orizzonte nel centrodestra, tutte le beghe per trovare la quadra sul candidato sindaco sono solo un ricordo.
“In una lista civica con una regina che decide è normale che non ci siano discussioni. Frontini e Rossi sono prime donne: ‘io decido, tu esegui’, e il Pd si è diviso. Trovare la sintesi tra quattro anime diverse è un’altra cosa. Sarebbe stato sciocco da parte nostra non recuperare”, dice Bianchini.
Nessuna preoccupazione neanche sul fronte Lega che, a onor del vero, è il partito che ha creato più problemi: “Non credo che il dato nazionale possa influire sulle elezioni comunali. Al Comune la gente vota le persone. E, comunque, è vero che la Lega alle politiche ha preso il 20%, ma alle amministrative non ha lo stesso peso”.
Politica di palazzo a parte, Paolo Bianchini punta il suo impegno nella valorizzazione del centro storico. Nei cinque anni in cui si è dedicato alla sua azienda ha toccato con mano i problemi di Viterbo: “Vivo e lavoro in centro, sono qua 24 ore al giorno. Quello che è mancato alla vecchia amministrazione è un coordinamento nelle attività per la città. Bisogna capire il target di persone che vogliamo raggiungere e mettere a disposizione servizi che permettano di vivere il centro storico. Ho in mente un tavolo tra Comune e Università per capire le esigenze degli studenti, non va dimenticato che Viterbo è una città universitaria. Un coordinamento tra Camera di commercio, Comune e privati in modo da dare una spinta che possa poi aiutare anche le frazioni, magari con i soldi della tassa di soggiorno, visto che nelle aree periferiche non ci sono strutture ricettive”.
Ma i problemi di Viterbo, da decenni, sono sempre gli stessi… parcheggi, centro storico chiuso o aperto.. Una ricetta, da chi se ne intende: “Parcheggio del Sacrario gratuito la sera per i residenti e condivisione con gli esercenti per le aree pedonali”.