Tra Giulio Marini e Daniele Sabatini idillio finito? Se lo sono chiesti in molti durante la conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Giovanni Arena all’indomani dell’incontro romano che ha sancito la pace nella coalizione di centrodestra dopo uno psicodramma durato due mesi. Alla conferenza stampa nella sede della Lega c’era l’ex sindaco, ormai pienamente rientrato nei ranghi (sarà capolista di Forza Italia), ma non c’era il suo ex assessore ai servizi sociali nonché recordman di preferenze alle ultime regionali (oltre 2.200 a Viterbo città).
Sabatini aveva buoni motivi per disertare l’appuntamento (una visita pediatrica della figlia), ma la sua assenza non è passata inosservata. Pare che il buon Daniele abbia cercato fino all’ultimo di guadagnare l’investitura al posto di Arena, ma alla fine è stato costretto a chinare la testa. Marini, che sicuramente ha un naso più allenato del giovane ex consigliere regionale a fiutare l’aria che tira, nel frattempo aveva già provveduto a riallinearsi e a coprirsi. Nessuna lista “leonina” di disturbo in cambio del ruolo di capolista per il Divo Giulio. Per Sabatini invece, a dispetto dell’exploit alle regionali, la prospettiva più probabile è quella di stare fermo un giro. Sembra da escludere una sua presenza in una lista dove c’è già la moglie Antonella Sberna (si finirebbe per drenare voti dallo stesso bacino), e sembra da escludere anche un assessorato da esterno. “Daniele dovrà restare fermo ai box stavolta, ma è giovane e ha un lunga carriera davanti”, sussurra un esponente della coalizione.