Prima avevano detto che con le dinamiche nazionali Viterbo non c’entrava nulla. Adesso invece Viterbo c’entra eccome, per cui sostengono che sulla scelta del sindaco la parola spetta ai vertici nazionali del centrodestra. Prima avevano immaginato di aver sbagliato a dirottare la pratica a Roma, adesso, dopo che ieri la pratica è tornata inutilmente a Viterbo, pensano che è per forza nella capitale, dove oggi torna a riunirsi questo fantomatico tavolo delle trattative, che si decideranno le sorti di Giovanni Arena & C.
Tutto e il contrario di tutto nei ragionamenti degli esponenti locali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ciò la dice lunga su un sacco di cose.
Innanzitutto, una considerazione: a questo punto è impossibile – notano molti – che Fusco agisca da solo. Non ci crede più nessuno. Sicuramente, l’atteggiamento che tiene a Viterbo è concordato con l’entourage di Salvini, se non addirittura con lui in persona, che potrebbe simbolicamente pretendere il sindaco di un capoluogo del Lazio per dimostrare l’inarrestabile marcia delle bandiere verdi verso la capitale. Da ciò deriva una verità tanto banale quanto palese: la rottura o la tenuta del centrodestra viterbese dipenderà dalle grandi manovre in corso tra il leader del Carroccio e Silvio Berlusconi. Se Lega e Forza Italia si dividono, inevitabilmente la stessa cosa accadrà a Viterbo. C’è solo un problema, però: è difficile che il quadro politico nazionale si chiarisca prima della scadenza dei termini per la presentazione delle liste e perciò sarà indispensabile che qualcuno a Roma si prenda la responsabilità di impartire direttive nella città dei papi tra oggi, al massimo domani, rischiando di essere smentito in un verso o nell’altro dall’evolversi degli eventi.
E’ in questo quadro che tutti e tre i principali partiti della coalizione, più Fondazione di Santucci, entro oggi predisporranno le pratiche burocratiche (in primis la sottoscrizione delle liste) ipotizzando lo scenario peggiore per non trovarsi impreparati se saranno costretti a correre ognuno per conto proprio. D’altra parte, a ritirare i candidati a sindaco, per convergere su un nome solo, si potrebbe fare in tempo fino a sabato mattina.