Dice il proverbio che quando tuona da qualche parte piove. Da alcuni giorni tuonano le voci che vogliono il consigliere regionale Enrico Panunzi, leader della minoranza dem, al lavoro su una lista alternativa a quella ufficiale del Pd. E, guarda caso, da alcuni giorni a Viterbo piove a rotta di collo.
A sentire i diretti interessati una lista a oggi non c’è. Ma i diretti interessati non escludono però che non possa esserci domani. Fatto sta che, quando mancano ormai due giorni alla presentazione dei candidati per le comunali del 10 giugno, nel campo del centrosinistra gli occhi sono tutti puntati sulle mosse dei panunziani, che lunedì sera hanno disertato l’assemblea comunale del Pd in cui sono stati ufficializzati i nomi dei candidati della lista ufficiale dem.
Che Panunzi e i suoi – con la benedizione di Ugo Sposetti – ci stiano provando a mettere in piedi una loro lista viene dato ormai per assodato. Che ci riescano invece è un altro paio di maniche. Trovare 32 candidati, alle attuali condizioni, con uno scenario politico polverizzato e con lo spazio civico già occupato da una pletora di formazioni, non è un’impresa semplice. Soprattutto se, come in questo caso, sfugge l’obiettivo finale. Qual è il fine della minoranza? Se fosse solo quello di ostacolare la vittoria della candidata ufficiale del Pd Luisa Ciambella, quanti di quelli che pur condividono le posizioni panunziane accetterebbero di prestarsi a un’operazione di così corto respiro? D’altra parte, Panunzi è politico fin troppo scafato per non sapere che la conquista di Palazzo dei Priori non è alla portata di una lista messa in piedi all’ultimo minuto. Di qui l’ipotesi alternativa, sicuramente più semplice: dirottare alcuni candidati della minoranza su altre liste civiche, come quella di Filippo Rossi rispetto alla quale nei giorni scorsi si era parlato anche di un presunto sostegno del presidente Zingaretti (poi smentito dallo stesso).
“Al momento non c’è alcuna lista”, assicura Andrea Cutigni, esponente della minoranza nell’unione comunale, che però ammette che non disdegnerebbe il fatto che ci fosse.
Tra i nomi dei potenziali candidati, c’è sempre quello di Francesco Serra, il quale non ha mai nascosto le sue aspirazioni. Circola anche quello di Patrizia Frittelli, consigliera comunale uscente, mentre alcuni parlano addirittura di un coinvolgimento della pupilla di Panunzi: Alessandra Troncarelli. Il fatto che sia impegnata in Regione come assessore ai servizi sociali non dovrebbe essere un handicap. Si può fare il consigliere anche “in contumacia”. Da Filippo Rossi a Melissa Mongiardo, gli esempi nell’ultima consiliatura non sono mancati.