
Chi c’è dietro Chiara Frontini? Ci siamo noi, rispondono i candidati delle sue liste al vero tormentone di questa campagna elettorale. Ci sono loro, in effetti, impossibile dargli torto, ma non solo. Dietro Chiara Frontini, nessuno lo dice, ma tutti lo sanno, c’è innanzitutto il fidanzato Fabio Cavini, un toscano trapiantato a Viterbo che la segue come l’ombra. E’ lui, vicino ad ambienti non viterbesi di Fratelli d’Italia, sostengono molti, l’ideologo di questa

sorta di fenomeno in salsa viterbese che ammicca, per dinamiche linguistiche e comportamentali, al Movimento 5 Stelle, ma anche alla Lega (ve li ricordate i manifesti contro gli immigrati?), finanche alla sinistra radicale, vedi le battaglie sull’acqua bene comune. Fabio c’è sempre, anche quando non si vede, come durante i Consigli comunali: lui le scrive dal telefonino, le consiglia gli interventi, la riprende con la fotocamera e posta tutto su Facebook e Twitter. Fabio c’è quando vanno tutti insieme a spalare la neve o a raccogliere i rifiuti sulle strade e nelle piazze, la accompagna nei posti più impensati della città a scovare le magagne, sempre armati di macchina fotografica, cuffie del cellulare ben piantate dentro le orecchie e vecchia auto da guidare. Fatte le debite proporzioni e al netto di certi fatti di cronaca rosa, qui sicuramente assenti, Chiara e Fabio sono come Bill e Hillary.

Ma siccome ogni ideologo ha un proprio maître à penser di riferimento e siccome il maître à penser di Fabio Cavini sarebbe Gabbianelli, si può senz’altro dedurre che dietro Chiara Frontini ci sia anche l’ex sindaco di cui apparentemente si sono perse le tracce. Secondo i beninformati di Fratelli d’Italia, sarebbe Giancarlo, stesse origini toscane di Cavini, l’ispiratore teorico del progetto Viterbo 2020: è da lui che partirebbero le dritte per districarsi all’interno della macchina burocratica di Palazzo dei Priori, per rapportarsi con certi politici e certi personaggi.
Dunque, ricapitolando: Giancarlo suggerisce, glielo chiedono e non si tira indietro, Fabio elabora e Chiara, a cui spetta il compito di fare la sintesi, mette in pratica. Non stiamo dicendo ovviamente che la Frontini si limita a fare quello che i due sussurrano nell’orecchio, ci mancherebbe: lei ci mette molto del suo e anche di più, ma è indubbio che ad aiutarla ci siano loro.