Sul significato del 1° maggio interviene Luisa Ciambella, candidata a sindaco per il centrosinistra.
“Quest’anno – dice – sentiamo ancora tutta l’urgenza di una politica a difesa del lavoro, della sua dignità, pensando a chi il lavoro non ce l’ha o a chi, avendone uno instabile e mal pagato, patisce la condizione della nuova povertà. Non dobbiamo cedere al pessimismo. L’Italia ha sempre dimostrato, anche nei momenti più difficili, di sapersi rimboccare le maniche. Il lavoro è la pietra miliare della nostra Repubblica. Oggi, 1° maggio, festeggiamo dunque la figura centrale del lavoratore nel nostro ordinamento giuridico e civile. Nel 1955, a sette anni dall’approvazione della Carta costituzionale, il nuovo presidente della Repubblica, succeduto a Luigi Einaudi, poneva in chiaro questo concetto fondamentale: ‘Nessun progresso vero si realizza senza il consenso ed il concorso del mondo del lavoro’. Così, appunto, Giovanni Gronchi nel suo discorso di insediamento. ‘Serve – aggiungeva – il riconoscimento concreto dei nuovi diritti e della nuova posizione del lavoro’. Sono parole – conclude la Ciambella – che possiamo recuperare e fare nostre, anche a distanza di tanto tempo. Perché, in effetti, queste sono le parole che rendono autentica e feconda la democrazia”.

