La battaglia della nocchie è approdata a Roma. Dopo il convegno di Nepi, sui rischi e le opportunità delle coltivazioni corilicole all’indomani dell’annuncio della Ferrero di voler aumentare la produzione, i produttori del Biodistretto della via Amerina e delle forre, hanno dato vita a una prima manifestazione davanti alla Federalimentari.
Nel documento approvato al termine della conferenza di Nepi, si dice no al ruolo dominante dell’agribuisness e in particolare della Ferrero e si riafferma invece la necessità di un altro modello basato sui diritti, sulla sovranità alimentare e sull’agroecologia. Inoltre si deciso di dare vita a un coordinamento permanente tra le diverse organizzazioni per avere uno scambio permanente di informazioni e per promuovere alternative al mercato attuale con la formazione di cooperative e attraverso la cooperazione internazionale.
“Con la manifestazione davanti alla Federalimentari (Confeuro) di cui la Ferrero è parte – hanno spiegato i produttori – si vuole criticare la strategia della multinazionale nei confronti dei produttori di nocciole. In secondo luogo critichiamo le culture intensive e monoculture che spingono i contadini all’uso indiscriminato di concimi e pesticidi e un consumo dissennato dell’acqua”.
I produttori del Bio distretto hanno rivolto anche un invito ai parlamentari, ai consiglieri regionali e ai sindaci perché venga avviata un’iniziativa istituzionale. “La direttiva europea sulla catena alimentare deve riflettere gli interessi del mondo contadino, della sovranità alimentare, dell’ambiente e non delle lobby economiche – continuano gli agricoltori del Biodistretto- . Il parlamento italiano riprenda la legge sull’agricoltura biologica mentre la Regione Lazio deve usare i fondi finanziari del Piano di sviluppo rurale non per ulteriori espansioni della nocciola ma per sostenere nel territorio piccole aziende per la trasformazione del prodotto”.