Sergio Pirozzi ha chiesto a Stefano Caporossi e Fausto Maria Natali di fare un passo indietro e rinunciare alla loro discesa in campo con una lista separata per unirsi a quella del candidato a sindaco espresso dalla Lega. “Se ci sarà un candidato unico del centrodestra – ha detto Pirozzi – ben venga altrimenti lo Scarpone seguirà le orme del partito di Salvini”.
“Caporossi e Natali – argomenta il sindaco di Amatrice – hanno convenuto con me che l’analisi politica delle ultime elezioni è chiara e lampante. La Lega è uscita vincitrice dalle urne, è il primo partito del centrodestra a livello nazionale e i nostri valori, così come i programmi, si ispirano molto a quelli rappresentati da Matteo Salvini. Crediamo sia giusto dare la possibilità, una volta tanto anche su Viterbo, a chi è stato scelto dal popolo tramite l’arma più democratica del mondo: il voto. E’ un sacrosanto diritto ora che sia la Lega a scegliere il candidato a sindaco che rappresenti tutto il centrodestra nel capoluogo, dopo anni di monopolio forzista. Non si può sempre sottostare ai ‘giochetti’ di palazzo o alle correnti interne che, come sappiamo, non hanno fatto altro che demolire un partito che (a suo tempo) era un punto di forza per la grande ‘famiglia’ del centrodestra. Sono più di vent’anni che il candidato a sindaco è espressione (costante) della squadra azzurra, ma ora che il popolo ha dimostrato di voler cambiare è giusto rispettare la scelta della base”.
In effetti non è così. Pirozzi non è informato. A Viterbo il sindaco è stato per 15 anni espressione della ex An (Meroi e Gabbianelli) e solo per 5 (Marini) di Forza Italia. Ma tant’è. “I miei uomini – conclude Pirozzi – sono pronti a fare un passo indietro, togliendo sia la candidatura a sindaco che la lista dello Scarpone per appoggiare con concretezza e passione (da qui al 10 giugno) la Lega e (si spera) il resto del centrodestra. La motivazione è semplice: non vogliamo che questa volta ci accusino di aver disperso consensi e voti, di aver confuso l’elettorato o, peggio ancora, di andarci successivamente a contare per poi battere cassa. Giochini che hanno letteralmente stancato noi e la gente poiché, come emerso anche dall’ultima tornata, la divisione delle poltrone non ci è affatto interessata. Spero che il gesto di umiltà del mio gruppo sia da spunto anche per altri e che tutti i nostri sostenitori viterbesi ci seguano in questo nuovo e arduo cammino”.