Con quella faccia da ragazzo della porta accanto, Daniele Sabatini avrebbe potuto giocare la sua dignitosa partita e, chissà, ambire davvero a conquistare la poltrona ancora per poco occupata da Michelini. Ma invece, dopo poche settimane di fuochi d’artificio sparati tramite le bocche di giornali e siti Internet, il Leone – che è il nome della lista che sta varando insieme all’ex sindaco Giulio Marini – non ruggisce più.
L’ex consigliere regionale, pressato da tutte le parti, non ha retto allo stress, è rientrato nei ranghi e adesso, a prescindere da chi sarà il candidato a sindaco, sembra certo che si presenterà allineato e coperto all’interno della coalizione ufficiale. Meglio non bruciarsi, gli hanno spiegato, meglio star fermo un giro in attesa di tempi migliori che potrebbero arrivare tra cinque anni, meglio trovarsi un lavoro (e magari ci sarà pure chi lo aiuterà a farlo) che rischiare di mettersi contro i poteri forti della città.
A convincerlo che sarebbe più saggio comportarsi così è stato proprio Giulio Marini, vecchia volpe della politica locale che, per non finire in pellicceria dopo qualche decennio di passerelle calcate col pelo lucido e colorato al naturale, ha da tempo puntato sul giovane rampollo del centrodestra viterbese immaginando di diventarne l’ombra. Al momento i due, che si erano già preparati ad entrare alla corte di Alessandro Usai, hanno un solo obiettivo: eleggere il maggior numero possibile di consiglieri comunali per cercare di determinare le scelte della nuova amministrazione e quindi condizionare il futuro primo cittadino. Ci riusciranno? Saranno davvero in grado di mettere in piedi una squadra competitiva in una città che, con tutti i suoi limiti legati dall’essere piccola, appare ogni giorno che passa sempre più distante dalle logiche del passato? Ce lo diranno i risultati del 10 giugno, per ora non resta che prendere atto che al Leone è stata messa la museruola.