Selvaggia Lucarelli ha fatto saltare il tappo e adesso sono decine e decine i messaggi di solidarietà che sta ricevendo per aver denunciato pubblicamente l’informazione “spazzatura” (così da lei è stata definita senza troppi peli sulla lingua) che viene prodotta dalla rivista on line di Caffeina con il solo obiettivo di aumentare il numero di clic e like. Moltissime le testimonianze che arrivano dalla provincia di Viterbo, che Selvaggia sta pubblicando sulla propria pagina Facebook.
“Buonasera Selvaggia – scrive una ragazza residente in provincia – ho letto proprio ora il post dedicato alla pagina di Caffeina. Voglio raccontarle la mia esperienza in merito, cercherò di essere breve. Le premetto che vivo in provincia di Viterbo, e circa due anni fa, conoscendo già da diverso tempo la realtà di Caffeina, mi sono recato presso la “redazione” di questa fantomatica testata, che poi non so se si possa definire in questo modo, per chiedere se era possibile collaborare in qualche modo, anche solo per un periodo, per mettere sulle spalle un po’ di esperienza. Bene, mi è stato detto che potevo collaborare, inizialmente con un periodo di prova, per poi passare, se non ricordo male, a sette mesi di stage (gratuito) con turni di 7-8 ore più sostituzioni ferie estive con doppi turni se necessario. Accettai la prova. Il lavoro consisteva esattamente nel selezionare gossip di bassissimo livello, copiare i testi da altre testate, oltre a cercare su Google immagini ingannevoli per attirare più click possibili, programmando anche i post su Facebook in modo da essere martellanti a tutte le ore. Insomma, dopo due giorni, me ne sono andata a gambe levate. Al di là dello sfruttamento proposto, del quale conosco il funzionamento avendo già avuto esperienze simili, la cosa più grave è definire una cosa del genere “cultura” , quando al massimo è “spazzatura”. Inoltre, io non copio e incollo da nulla, io se devo scrivere, scrivo roba mia. Detto ciò, capisco il suo sfogo, e la appoggio in tutto. La saluto e la ringrazio per aver reso noto un tale scempio!”.