Tutta l’attenzione del centrodestra viterbese è rivolta all’annunciata riunione odierna dei vertici nazionali di Forza Italia, da cui ci si aspetta esca la linea da tenere nelle trattative con i partner nelle trattative in corso per la scelta dei candidati alle amministrative. Si parlerà in questa sede sicuramente del caso Viterbo, dove la candidatura di Alessandro Usai da parte della Lega ha sollevato e continua a sollevare molti malumori, peraltro non solo all’interno del partito azzurro, ma anche dentro la stessa Lega e in Fratelli d’Italia. Sono tanti quelli che, sentitesi scavalcati, sono sul piede di guerra. Contestato il metodo con cui Usai, calandolo dall’alto, è stato collocato nella contesa, quando già da mesi era in corso uno scontro alquanto acceso per individuare l’aspirante sindaco tra Giovanni Arena (FI), Claudio Ubertini (FdI), Enrico Contardo (Lega) e Gianmaria Santucci (Fondazione).
Nel fine settimana – con tutti alla ricerca di capire la dinamica attraverso cui il Carroccio ha fatto uscire dal cilindro il nome di Usai – sono intercorse numerose telefonate tra i rappresentanti nazionali del centrodestra, ma la situazione è rimasta bloccata. Lo stesso giornalista collaboratore di Matrix si sarebbe detto sorpreso di quanto accaduto, escludendo una sua diretta partecipazione all’iniziativa leghista.
Il clima generale appare surreale. Infatti, al di là del chiacchiericcio, che è tanto, tutte queste divisioni non hanno consentito ancora al centrodestra di elaborare fatti, in particolare uno straccio di programma con cui presentarsi davanti agli elettori. Il che equivale a ritenere che per la vittoria si confida più che sulle proprie capacità, comprese quelle politiche, sulla debolezza degli avversari. Scenario, questo, assolutamente verosimile vista la situazione non certo migliore del centrosinistra, che oltretutto, come forza di governo uscente, pagherà sicuramente dazio per le scelte non sempre popolari che il Comune è stato costretto ad adottare negli ultimi 5 anni di amministrazione Michelini.