In attesa che le due coalizioni principali, centrodestra e centrosinistra, cavino i propri ragni dal buco, salgono a 7 gli aspiranti sindaci delle altre forze politiche.
Ieri sono scesi in campo anche CasaPound all’estrema destra e la lista Lavoro e Beni comuni all’estrema sinistra. I primi, dopo le politiche e le regionali, puntano di nuovo su Claudio Taglia, primario di chirurgia maxillo-facciale a Belcolle ed ex assessore al termalismo nella giunta Marini.
Paola Celletti, responsabile del pubblico impiego del sindacato Usb e tra gli attivisti del movimento Non ce la beviamo, è il nome su cui scommette la lista Lavoro e Beni comuni, nata dalla fusione tra Solidarietà cittadina e Rifondazione comunista.
Termalismo, difesa dell’ambiente e dell’acqua pubblica, lavoro, rifiuti e centro storico i principali temi nell’agenda politica della lista, che si definisce alternativa al centrodestra, al centrosinistra e anche ai 5S, nonostante alcune affinità poco elettive con i programmi pentastellati.
Taglia e Celletti vanno ad aggiungersi ai 5 candidati che hanno già ufficializzato la propria candidatura: Chiara Frontini per Viterbo 2020, Massimo Erbetti per il M5S, Filippo Rossi per Viva Viterbo e Stefano Caporossi per la lista pirozziana dello Scarpone. Resta un’incognita la candidatura di Alessandro Usai, proposta dalla Lega al tavolo del centrodestra ma finora rimasta invischiata nei veti di Forza Italia e Fondazione.