E ora cosa faranno Daniele Sabatini e Giulio Marini? Ora che la Lega ha calato sul tavolo del centrodestra la carta Alessandro Usai, mandandolo in pezzi, gli occhi sono tutti puntati sui due “leoni” azzurri (dal nome del centro studi da loro fondato). Cosa faranno? Sabatini – che negli ultimi giorni prima dello scoppio della bomba Usai veniva dato in riavvicinamento a Forza Italia – rinuncerà alla sua lista civica per sostenere il giornalista Mediaset? Tutti lo danno ormai per scontato.
Marini, da vecchia volpe, si è messo alla finestra: “Come capogruppo in consiglio comunale, aspetto di capire la posizione di Forza Italia. Al momento non la conosco e non ho nemmeno notizie, e lo dico con una piccola vena ironica e polemica Apprendo che ora si intendono coinvolgere i livelli regionali e ne prendo atto. Nel momento in cui saprò quello che vuole fare il mio partito, deciderò se marciare con loro o seguire la mia strada”.
Al momento Forza Italia non sembra disposta ad avallare la candidatura Usai, contestata non tanto nel merito, quanto nel metodo: l’imposizione dall’alto.
“Credo – continua Marini – che una valutazione scevra da qualsiasi tifoseria sia necessaria, ma purtroppo al tavolo della coalizione c’è chi ha scelto di giocare il doppio ruolo, quello del delegato alle trattative e quello del candidato a sindaco”. Chiaro il riferimento a Giovanni Arena, con cui Marini mantiene nonostante tutto un rapporto di amicizia, che ha iniziato la sua corsa verso Palazzo dei Priori ormai da un anno e mezzo, col rischio ora di vedersi impallinato a pochi metri dal traguardo.