E alla fine Alessandro Usai è a tutti gli effetti in corsa per la candidatura a sindaco sotto le insegne del centrodestra. Per ora ha il sostegno di Lega e di fatto Fratelli d’Italia è d’accordo, più complessa la situazione di Forza Italia.
Ma andiamo per ordine. Fratelli d’Italia, per via di vecchi rapporti che lo legano a Mauro Rotelli, vede in Usai una candidato di garanzia, quello che serviva – sostiene il partito della Meloni – per vincere le elezioni puntando sulla discontinuità e sul cambiamento. E’ stato facile perciò per Claudio Ubertini fare un passo indietro anche perché gli sarebbe stato promesso l’assessorato ai lavori pubblici, dove secondo voci già ieri, tra il serio e il faceto, si è presentato per prendere confidenza con gli uffici.
Forza Italia, o meglio: l’area che fa riferimento a Francesco Battistoni, tiene invece il punto su Giovanni Arena e in fondo se facesse diversamente rischierebbe di restare schiacciata nel meccanismo che si sta delineando dal momento che su Usai si dice che convergerà anche l’ex sindaco Giulio Marini, portandosi dietro Daniele Sabatini, che dovrebbe rinunciare una volta per tutte a candidarsi a sindaco con una lista civica. Oltretutto, anche per Sabatini sarebbe pronto un assessorato: per la precisione non a lui personalmente, ma alla moglie Antonella Sberna. Si tratta dei servizi sociali.
Marini che, come si sa, resta frontalmente contrapposto a Battistoni, conta di eleggere almeno quattro o cinque consiglieri comunali ed è per questo motivo, considerati anche i rapporti di grande amicizia che lo legano a Ubertini, che appartiene a Fratelli d’Italia solo nominalmente, che è pronto a dare il proprio nulla osta. Di fatto, l’entourage dell’ex sindaco confida nella possibilità di diventare determinante all’interno del Consiglio comunale ipotecando il destino della futura amministrazione, dove, secondo i calcoli degli addetti ai lavori, ci sarebbe pochissimo spazio per l’area Arena – Battistoni, i quali, in altre parole, potrebbero eleggere al massimo un paio di consiglieri.
Le alchimie politiche funzionano così, ma va detto che se il buongiorno si vede dal mattino, laddove si parla già di rapporti di forza dentro la Sala d’Ercole, appare chiaro che la futura amministrazione, sempre se Usai vincerà le elezioni, sarebbe ostaggio dei veti incrociati allo stesso modo di come lo è stata l’amministrazione Michelini negli ultimi cinque anni con le “correnti” dentro il Pd.
Una notazione infine per Santucci: anche lui esce maluccio da questa situazione, né, a quanto sembra, potrà giocarsi la carta di candidarsi personalmente a sindaco per essere eletto con sicurezza. Molti di quelli che dovrebbero far parte della sua lista vogliono infatti l’apparentamento al primo turno per dare modo a ognuno di loro di contarsi, il che vuol dire che entrerà il più eletto, che non necessariamente sarà Santucci.