di Cristian Coriolano
Serve ancora tempo, ma il Paese non sembra gradire molto questa dilazione apparentemente infinita. Anche il Quirinale ostenta un qualche fastidio per il gioco di rimpallo che vede impegnati, tra alti e bassi, i semi-vincitori del 4 Marzo. Salvini e Di Maio non hanno più grandi margini per proseguire nella loro tattica interlocutoria. Si avvicina il tempo delle scelte.
Tra i due, onestamente, Di Maio rischia di più. Accettare un governo frutto dell’alleanza con il centrodestra significa alienarsi una fetta consistente di elettorato. Ciò nondimeno, l’indirizzo impresso dopo le elezioni mira a caratterizzare il M5S in una forza responsabile, pronta ad assumere l’onere del governo. Per questo, dietro i proclami anti-Berlusconi, s’indovina nelle ultime ora un’ulteriore correzione di linea. Sì cerca una soluzione per evitare l’impasse.
Cosa ha detto, infatti, Di Maio? Invece di ribadire seccamente l’indisponibilità del Movimento a un accordo con Berlusconi, ha espresso una preoccupazione più sofistica e insinuante: un’alleanza tra il M5S e l’intero quadro di centrodestra sfocerebbe presto nella paralisi, essendo troppe le divergenze tra gli schieramenti chiamati a collaborare. Di colpo, a leggere bene le mosse del leader pentastellato, svanisce la pregiudiziale anti-berlusconiana.
È questa la novità che domani, nel corso del secondo giro di consultazioni, Mattarella potrebbe registrare? Se così fosse, la strada per affidare l’incarico di governo sarebbe spianata. Alla Camera, intanto, Giorgetti si accinge a ricevere i voti grillini per la presidenza della Commissione speciale, incaricata di seguire i provvedimenti legislativi più urgenti a partire dal DEF. Al Senato la stessa presidenza era andata nei giorni scorsi al grillino Crimi. Segno dunque che il murales, inopinatamente cancellato da un muro del centro storico di Roma e raffigurante l’abbraccio amoroso tra Di Maio e Salvini, aveva un che di profetico (e di provocatorio). Ora si tratta di capire, fin dalle prossime verifiche al Quirinale, se dietro il bacio dell’artista di strada si affaccia davvero la volontà di contrarre un regolare matrimonio…governativo