Il candidato “a sua insaputa” spacca il centrodestra. Come era stato annunciato, la Lega ha ufficializzato al tavolo del centrodestra il nome di Alessandro Usai. E il tavolo di centrodestra è finito in pezzi.
E’ stato l’arcangelo Umberto Fusco in persona a portare la buona novella agli alleati: la candidatura del giornalista Mediaset è stata partorita direttamente dal grembo di Matteo Salvini che, incassata la disponibilità dell’interessato, ha sacrificato senza troppi complimenti Enrico Contardo sull’altare delle strategie padane. Pare che Salvini abbia preteso la candidatura di Viterbo in un’ottica di equilibri regionali. Un vero e proprio aut aut, quello posto sul tavolo da Fusco: o accettate Usai oppure ce ne andremo da soli. Il problema è che gli alleati, Forza Italia e Fondazione almeno, di chinare il capo di fronte al diktat del leader leghista non hanno alcuna voglia. Soprattutto Giovanni Arena, che considera questa tornata elettorale l’occasione della sua vita. Più possibilisti invece i Fratelli d’Italia (Usai e il neoparlamentare Mauro Rotelli sono amici di vecchia data): Claudio Ubertini è disposto, lui sì, a fare il passo indietro: “Quella di Usai è sicuramente una candidatura di spessore e se può servire a uscire dallo stallo, perché no”, aveva dichiarato prima della riunione. Se l’ex assessore all’urbanistica abbia mantenuto la stessa opinione anche al termine dell’incontro è da capire.
Il tavolo, per la cronaca, è stato riconvocato per venerdì: gli alleati si sono presi un po’ di notti per riflettere sul da farsi sperando che portino consiglio. Ma tutti ormai danno per scontato che a sbrogliare una matassa che si è ingarbugliata parecchio toccherà a Roma. Nella migliore tradizione, o peggiore (a seconda dei punti di vista), dell’ultima provincia dell’impero. Non più romano, ma padano.