Non credevo ai miei occhi, qualche giorno fa, quando il Corriere di Viterbo ha scritto che, mancando i fedeli, alla parrocchia della Grotticella sono stati regalati i biglietti per una lotteria che il giorno di Pasqua ha messo in palio un uovo gigante. Ho sperato invano che qualcuno smentisse: la partecipazione alla Pasqua di resurrezione incentivata con un regalo mi sembra troppo. Dove arriveremo andando avanti così? Della serie, paghi due messe di suffragio e ne prendi, oppure tre e viaggi estivi o festivi come premio per chi ha tre bonus celebrazioni.
Papa Francesco mi sembra proprio distante da questa mentalità consumistico-imprenditoriale della comunità ecclesiale. Perché non pensare ad aiutare i poveri, gli ultimi, i senza tetto, i senza lavoro e gli immigrati? Certo, accogliere il bisognoso e il diverso fa fatica: meglio predicare (poco) e non praticare.
Arrivederci alla prossima riffa per la notte di Natale.
Annio da Viterbo