Elezioni politiche e regionali: i partiti coi fondi raccolti dai contributi volontari delle denunce dei redditi e quelli messi insieme, secondo la legge, dai candidati affrontano le spese, peraltro molto molto ridotte rispetto al passato. Per le elezioni comunali i partiti hanno a disposizione i fondi del tesseramento e gli aiuti del nazionale. Colpisce in questo contesto il fiorire di candidati civici – Scarpone,
Le cose sono due: o la remunerazione da consigliere comunale è molto significativa, ma non risulta che sia così, oppure potenti sponsor sostengono e finanziano movimenti e candidati a sindaco. Evidentemente, questi sponsor, sono affascinati dai loro progetti, dai loro programmi (ai più totalmente sconosciuti), forse sono stati folgorati dal profilo e dal carisma del candidato, forse a ragione sono convinti che questo investimento è più produttivo di qualunque altro perché cambierà il corso della storia.
Insomma il costo del civismo è come quello della politica tradizionale, con una differenza: quest’anno il civismo a Viterbo è sceso in campo molto prima che iniziasse la campagna elettorale dei partiti, con “investimenti” dunque superiori, il che fa nascere alcune considerazioni: i candidati civici sono benestanti di famiglia? Vivono del loro, come disse Michelini? Ai viterbesi il compito di approfondire.
Annio da Viterbo