I compiti affidati ai quattro membri scelti dall’unione comunale del Pd sono riassunti in un duplice documento che ha provato a riaprire un dialogo tra le anime del partito. Duplice perché da una parte esprime un giudizio sull’attività dell’amministrazione, dall’altra detta “le regole” politiche che dovrebbero condurre il Partito democratico alle prossime amministrative.
Dalla naturale sintesi positiva sull’attività di sindaco, giunta e maggioranza uscenti si è passati, con un rapido movimento del foglio, alla complessa e delicata pagina delle elezioni di giugno.
Martina Minchella, Antonio Rizzello, Aldo Fabbrini, Andrea Cutigni dovranno ripartire dalla coalizione che ha chiuso il mandato. Già dalla settimana entrante i quattro delegati, come indicato nel documento approvato dall’unione, dovranno sondare il terreno sulle disponibilità al dialogo dei colleghi di maggioranza e non solo. L’obiettivo è comprendere se esiste ancora una coalizione e quante delle forze in campo sono disponibili a continuare la collaborazione.
Tema essenziale resta quello delle candidature e, soprattutto della candidatura a sindaco che andrà a sostituire “l’auto escluso” Leonardo Michelini. Segreteria e Direttivo vengono indicati come gli organi deputati alla valutazione delle candidature sancendo, di fatto, un raffreddamento del ricorso alle primarie.
Tempi? Decisamente stretti perché già è suonata da un pezzo la campanella dell’ultimo giro.