Secondo l’Anac (Autorità nazionale che vigila sulla regolarità degli appalti banditi dagli enti pubblici) l’affidamento del servizio di manutenzione dei dearsenificatori in provincia di Viterbo è irregolare. Censurato il comportamento di Talete, che, in fase di valutazione delle offerte, non avrebbe dato il giusto peso al ribasso praticato da una delle ditte che hanno partecipato alla gara: “La formula utilizzata – scrive l’Autorità – è illegittima in quanto disincentiva la competizione sul prezzo e non consente di attribuire l’intero range dei punteggi, variabile da zero al massimo fissato nel bando”.
In altre parole, la manutenzione sarebbe stata affidata alla ditta che ha vinto poiché alla seconda è stato riconosciuto un punteggio troppo basso rispetto allo sconto praticato nell’offerta, ovvero non proporzionale a quello attribuito alla vincitrice a fronte di uno sconto di gran lunga minore. In particolare, l’importo a base d’asta era di 6 milioni e 415mila euro, alla ditta vincitrice per un ribasso del 6.60 per cento è stato dato il punteggio di 17.47, alla seconda sono andati invece 20 punti per un ribasso del 20%. Da notare che questi punteggi, per decretare il vincitore, sono stati sommati a quelli relativi alle proposte tecniche e qui sono evidentemente risultate più convenienti quelle della ditta vincitrice. Tuttavia, se ad essa fosse stato attribuito un punteggio più basso sul prezzo gli esiti della gara sarebbero andati diversamente.
A sollecitare l’intervento dell’Anac è stata la ditta che ha perso la gara, è seguita l’apertura di un’istruttoria culminata con l’invio a Talete di una lettera dove viene invitata a presentare eventuali controdeduzioni entro il mese di aprile. Da un punto di vista pratico il pronunciamento dell’Autorità serviva e serve alla società penalizzata per aprire un contenzioso che adesso Talete dovrà affrontare con tutti i rischi del caso, compresi i maggiori costi per le spese legali.
Il funzionamento dei dearsenificatori, ovvero la loro manutenzione, è stato più volte al centro di polemiche e proteste in vari Comuni, come dimostra il fatto che spesso dalle analisi della Asl sono emersi valori di arsenico superiori a quelli consentiti dalla legge. Una situazione grave visti i soldi pubblici che vengono spesi per garantire il funzionamento di questi macchinari, motivo per cui Talete è chiamata ora a fare chiarezza una volta per tutte. Se sono stati sbagliati gli acquisti e se sono state sbagliate le manutenzioni qualcuno dovrà risponderne. Certo è che ora l’Anac come sempre dovrà informare l’autorità competente, ma il cda dovrebbe fare subito chiarezza posto che i danni vengono.