Il copione dei grillini è sempre quello ad ogni elezione. Dopo il reddito di cittadinanza sbandierato da Di Maio in campagna elettorale, il candidato a sindaco di Viterbo promette ai disoccupati della città dei papi 500 euro da parte del Comune, ci manca poco che non pubblichi il modulo per fare domanda ai servizi sociali.
Ma come si finanzierebbe un’operazione del genere? Quanto costerebbe? Come a livello nazionale i conti si faranno dopo, quando i grillini scopriranno che il Comune non ha risorse e che per reperirle dovrebbe sopprime tutti i servizi pubblici, compreso il blocco dei lavori pubblici, la messa in sicurezza di strade e piazze e via dicendo. Ma poco importa: adesso serve speculare sul bisogno e sulle difficoltà dei viterbesi, i quali voteranno e poi capiranno.
Come a livello nazionale, si inventano le storie più incredibili, come quella secondo cui l’assegno di 500 euro ai disoccupati sarà finanziato con il taglio dei gettoni dei consiglieri, il che equivale a dire che il M5S pensa di svuotare il mare con un cucchiaio. Bisogna essere seri, piuttosto, e se le cose non si conoscono e si ignorano è meglio non parlarne. All’inizio della campagna elettorale, rivolgiamo dunque una preghiera agli aspiranti sindaci: connettete sempre la lingua al cervello prima di fare promesse, i viterbesi sono pochi ma non sciocchi e meritano rispetto.
Questo ragionamento vale anche per quelli che hanno governato per anni e anni come Santucci,
A breve lo “smemorello” per ricordare i danni fatti e per non dimenticare. La storia sarà maestra di vita.
Annio da Viterbo