Ma chi diavolo c’è dietro Chiara? In questi giorni è la domanda che tiene l’intera Viterbo col fiato sospeso. Nei palazzi della politica, nelle redazioni dei giornali, nei bar, nei cortili, nei circoli del cucito e pure alla mensa Caritas non si parla d’altro: chi è che muove i fili della Frontini? Da dove arrivano i soldi della sua sfarzosa campagna elettorale? Chi paga i maxi manifesti che stanno infestando la città?
Una risposta è arrivata sempre a mezzo poster dagli stessi supporter della pulzella: “Dietro Chiara ci siamo noi”. Dove il noi è rappresentato da una galleria di soggetti quasi tutti sconosciuti e apparentemente innocui.
“Ebbene sì, qui non ci sono lobby o padrini politici di un passato più o meno recente, ma un movimento civico vero, fatto di cittadini determinati, appassionati, competenti che hanno scelto di mettere a disposizione le proprie energie per un progetto di cambiamento”, assicura miss Viterbo 2020.
Ma la realtà è molto più inquietante e oscura di come ce la racconta la pasionaria del civismo. Grazie a un dossier di cui siamo venuti in possesso, il dossier Mikhelin, possiamo svelarvi in esclusiva chi c’è veramente dietro Chiara. Tenetevi forte: Vladimir Putin. Altro che cittadini determinati, appassionati e competenti: è lo zar di Russia il vero padrino politico della Frontini. E l’oro che finanzia la sua campagna elettorale è dunque quello di Mosca. Dopo aver insediato il suo fantoccio Donald Trump alla Casa Bianca, Putin ha rivolto le sue mire sull’Italia ma, deluso sia da Salvini che da Di Maio, avrebbe scelto di cavalcare la tigre Frontini, ritenendola più ruggente e affidabile.
Il Russiagate irrompe dunque come una bomba in una campagna elettorale finora addormentata. D’ora in avanti quando capitate davanti ai manifesti di Viterbo 2020 fate attenzione. Tra quelle anonime facce da gita aziendale probabilmente si nasconde qualche ex spia del Kgb. E fate attenzione soprattutto a lui, al mefistofelico sor Alfonso. Che di Chiaretta si candida ad essere il Rasputin.